Oppure sono io che non capisco niente

Esercizio Zen: fate un po’ di vuoto nella vostra mente. Lo so, per alcuni è più facile che per altri ma voi provateci ugualmente. Sgomberatela da ogni genere di pensiero, da storielle, sorrisi, opinioni, pregiudizi. Fatto? Bene! Adesso riflettete su questo: provate ad immanginare un mondo senza nani malefici, sgualdrine dal dente bianco e dittatori dall’abbigliamento pacchiano.
Qual’è la vostra prima reazione?? Vi ha già invaso la sensazione di serenità e soddisfazione?? Adesso rispondete a questa domanda: sarebbe davvero un andare allo sbaraglio o liberandoci di “certi” potrebbero essere finalmente focalizzati i veri interessi sociali??
A me sembra che non sarebbe affatto un mondo terribile, anzi chissà perchè ma lo vedrei colorato, illuminato, carico di energia e soprattutto a misura di uomo!
Lo so, ci vorrebbe un rinnovamento profondo della classe politica perchè il nostro esercizio di immaginazione possa sperare di trovare una qualche concretezza e ci vorrebbero politici vecchio stampo, con una concezione seria della politica e che svolgano il loro impegno sociale in modo serio e tenace nel rispetto dei loro valori e delle persone . . .
Una classe politica è necessaria. La politica è la chiave per la gestione comune dell’interesse condiviso, ma il declassamento morale che ha subito soprattutto in Italia trasformandosi in casta che combatte ad armi impari per il superfluo e l’evitabile, rende difficile un risveglio netto negli animi. Si finisce per sfociare nei soliti luoghi comuni, in bassa retorica senza scopo.
Con le barzellette c’è chi pensa che possa avvalorare la propria (in)competenza, privando il popolo italiano di una maniera documentata e serena di informare e quel che più conta, di una maniera pacata, legale, morale, coerente, cosciente, costituzionale di governare. Per questo occorre opporsi ai comportamenti fondati sul doppio gioco, sull’insincerità, sull’inganno, sul dire una cosa e farne un’altra. Non possiamo più permetterci soluzioni di alchimia politica e “imbellettamenti” vari.
Oppure sono io che non capisco niente.

Un pensiero su “Oppure sono io che non capisco niente

  1. Sì, l'idea di avere, un giorno, una Politica sociale, cioè che è il cittadino a proporla e non a subirla è un sogno ancora. Prima di arrivare a ciò, tuttavia, bisogna cambiare la società. Nel senso, che 15 anni di Berlusconi hanno sfortunatamente cambiato l'approccio alla società: Berlusconi è la rappresentazione dell'uomo/donna medo/a italiano/a, ed è anche per quello che ha vinto.
    Finché non ci liberiamo di quello che sta diventando lo stereotipo italiano, avremo altri berlusconi o leghisti o qualsivoglia spazzatura che non usano il cervello se non per interessi personali. Quando comprenderemo che la società, intesa come insieme di persone che hanno un ruolo affinché la società stessa possa sopravvivere, siamo noi e non loro; che loro (i politici) non devono rubare ma donare; quando comprenderemo che non si scende in campo, ma si Sale in politica (per dirla alla Saviano), allora, forse, potremo ripartire.
    Per far quello occorre che
    1) la politica non sia fatta di soldi. Fuori i soldi dalla politica (1 miliardo di euro spartiti nel solo 2010 dai politic)
    2) la carica politica, specialmente quella del ministero, abbia durata limitata. Per esempio, a 4 anni rinnovabili ad altri 4
    3) che la politica non si sovrapponga, cioé che se un politico ha una carica politica, non possa ricoprirne un'altra. E lo stesso per il conflitto d'interessi: se un imprenditore con aziende che fabbricano armi (e in Italia ce ne sono un sacco, per esempio la Finmeccanica; ah, l'Italia è tra i primi dieci produttori di armi al mondo), vuole entrare in politica, non potrà diventare Ministro della difesa. E' un esempio banale, ma neanche poi tanto coi tempi che corrono.

    (questi tre punti non sono di mia invenzione. Bensì, sono le cose che vorrebbe fare il Movimento a 5 stelle se riuscisse ad entrare nei luoghi dove si possono cambiare le cose)

    "Mi piace"

Lascia un commento